Il gatto domestico (Felis Sylvestris Catus) appartiene alla classe dei mammiferi, all’ordine dei carnivori, e alla famiglia dei felidi esattamente come il leone, la tigre e il ghepardo.
Il processo di addomesticamento del gatto non si è ancora concluso completamente ed ogni gatto deve imparare a diventare domestico, facendo esperienze accanto all’uomo.
Il Felis Catus, infatti, comprende tre categorie di gatti: il gatto domestico, il gatto randagio e il gatto ferale che è diverso dal gatto selvatico (Felis Sylvestris Libica) non tanto per l’aspetto, esteticamente sono simili, ma per il DNA e per il fatto che quest’ultimo non sia domestico.
La domesticazione è iniziata circa 7000 anni fa quando gli uomini hanno cominciato a diventare agricoltori e ad accumulare scorte di cibo che diventavano bersaglio dei roditori. Nell’antico Egitto venivano venerati come Dei proprio per il loro ruolo di difensori dei granai.
In Europa sono arrivati grazie ai mercanti Fenici che li portavano sulle navi. Nell’antica Roma erano appannaggio dei ricchi ed era prestigioso possederli. Con l’avvento del Cristianesimo hanno subito un declino perché considerati animali demoniaci e le dicerie e le credenze si sa sono dure a morire…
E’ solo dal XIX secolo, a seguito della rivoluzione industriale, che il gatto viene considerato un animale da compagnia e ha preso sempre più piede nelle nostre famiglie facendo nascere i primi allevamenti e la distinzione in razze.
Il gatto, a differenza del cane, che è un animale sociale obbligato, è un animale sociale facoltativo, cioè sceglie se esserlo o meno, a seconda della disponibilità che ha delle risorse, dall’ampiezza del territorio in cui vive, e da quanti individui lo occupano.
L’organizzazione sociale dei gruppi di gatti è basata sulla collaborazione e non sulla gerarchia e la grandezza di una colonia varia da 2 a 15 elementi circa, sempre a seconda della disponibilità delle risorse e dall’ampiezza del territorio.
Il territorio è fondamentale per il gatto perché è un animale territoriale e la stabilità dell’ambiente influenza tantissimo il suo benessere fisico ed emotivo. Il gatto vive nelle 3 dimensioni ed è fondamentale la verticalità, l’arricchimento ambientale non può mancare in un ambiente che ospita un gatto.
Il gatto salta, e no, non glielo si può impedire… Il gatto graffia, per farsi le unghie, ma anche per lasciare il suo odore, fa parte delle marcature. E’ un predatore, ma anche una preda, quindi gli atteggiamenti da cacciatore sono normali e vanno assecondati con giochi adeguati, ma ricordiamoci che può avere anche atteggiamenti da preda e ha bisogno di nascondigli.
Questa è una veloce panoramica per capire chi è il gatto, le parole evidenziate in neretto sono le parole chiave da tenere presente per identificarlo e comprenderlo. Sono gli elementi necessari da considerare per renderlo felice e non incorrere in problemi.
Cominciate a ragionarci su, poi li vedremo nel dettaglio nei prossimi articoli.
Se volete approfondirli da subito o volete conoscere meglio il VOSTRO gatto richiedeteci una consulenza.